Sindrome del Crocerossino: anche gli uomini hanno un cuore! 5


Sindrome del Crocerossino

Avrei voluto intitolare questa articolo come sindrome di Superman .. ma ho scoperto che esiste già, e allora ho deciso di intitolarlo più semplicemente: Sindrome del Crocerossino! La seconda parte del titolo “anche gli uomini hanno un cuore“, potrai comprenderla andando avanti nella lettura.

Grazie ad un commento su Instagram della collega Susanna Murray se e come gli uomini soffrissero della Sindrome del Salvatore. Credo che aldilà dell’etichetta (sindrome di Wendy, Crocerossina o Salvatore) in tutti questi ruoli, la persona imposta un ricatto di base: SE IO TI SALVO, TU MI DEVI AMARE!

Questo è un Amore Condizionato, la condizione è lasciasi salvare! Anche gli uomini, credo che cadano in questa trappola emotiva e si ingabbiamo nel ruolo del forte.

Che cosa succede ad un uomo quando nella coppia, lei non si vuole più far salvare? I sentimenti possono essere diversi: dalla rabbia, all’angoscia fino al senso di vuoto. L’intensità di queste sensazioni dipende dal grado di Salvatore (più è elevato e maggiori e più coinvolgenti saranno le emozioni).

Che cosa può farci un uomo con queste emozioni? le strade possono essere diverse:

  1. Tradire ? Riempire quello spazio che si è creato nella coppia con una terza persona (che magari continui quel copione del Salvatore!).
  2. Riversare questo dolore nella coppia? Quindi chiudersi e allontanarsi magari attraverso gli hobby, amici e buttarsi sul lavoro.
  3. Riversare questo dolore sul partner? Assumendo quindi atteggiamenti particolarmente critici e giudicanti, se non addirittura aggressivi.

Queste opzioni possono avere come epilogo finale, la rottura con definitiva separazione della coppia (che dipende anche dal livello di tenuta e contenimento di queste emozioni da parte della partner).

Perchè scrivere questo articolo?

Per far riflettere e scoprire che sia la versione maschile che femminile della sindrome del Salvatore.. a lungo andare stanca sia chi è la parte attiva sia chi è la vittima e facilmente si può passare al ruolo del Persecutore!

Quindi è proprio vero che un Salvatore (a prescindere dal sesso) ha bisogno di sentirsi amato.. ha un cuore che si sente solo e cerca affetto nel sentirsi utile.

Mi auguro che l’articolo sia stato utile e se ti e piaciuto ti invito a condividerlo sui social al fine di poter diffondere la cultura del BE YOU TIFULL (esprimere il principe e la principessa che c’è dentro ognuno di noi!!).


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5 commenti su “Sindrome del Crocerossino: anche gli uomini hanno un cuore!

  • Lila

    E quando la/il compagna/o del/della crocerossino/a si rende conto che non c’è amore alla base ma un bisogno malato, quell’aiuto diventa un macigno. L’amore vero, fatto seppur di alti e bassi, mantiene un minimo di scintilla, di freschezza di complicità. L’amore del/della crocerossino/a dà asfissía e toglie energia perché appunto detro c’è uno schema malsano. Porta insoddisfazione senso di colpa per tutto quell”amore” e quei sacrifici non richiesti.

      • Lila

        Salve,
        Penso che il/la crocerossino/a creda di agire per amore (inconsciamente) fino a minare la sicurezza della “vittima” in modo tale che ella sia bisognosa e dipendente. La “vittima” già predisposta per esperienze di vita alla negatività e debolezza (una gamba rotta immagine figurata) trova la stampella in quell’aiuto. Poi il/la crocerossino/a le rompe anche l’altra di gamba (inconsciamente) e le dà un’altra stampella. Finché la “vittima” non si responsabilizzerà rispetto a se stessa sentirà l’energia andare e venire senza capire il perché. Non riuscirà mai a ricaricarsi del tutto sentendosi ingrata per tutto quell’amore ricevuto cui non sa contraccambiare (in fondo lo sente l’inganno, il ricatto affettivo senza realizzarlo e si sente in colpa senza capire perché). Il crocerossino/a dà se stesso/a fino ad esaurirsi perché sentendo la sofferenza si sente responsabile di fare stare bene la “vittima” perché solo così lui/lei sarà meritevole d’amore. Dà amore allora, ma amore non è. Non dà infatti la sua persona ma esercita lo schema dell’altruismo a tutti i costi per sentirsi degno di amore. Il crocerossino/a nega sé stesso/a (è annullato e invisibile). La “vittima” anche nega sé stessa perché esiste solo nella relazione di aiuto come elemento dipendente e passivo. L’amore non esiste senza la presenza in grado minimo delle due persone nella loro autenticità.
        Secondo lei la mia analisi è corretta? Mi piacerebbe avere un parere, grazie!

        • Psicologa Sabina Godi L'autore dell'articolo

          Grazie per il suo commento!
          Se ci pensa Salvatore (crocerossina/o) ha qualcosa in comune con la Vittima (dipendente) la mancanza di autonomia e libertà, lei ha descritto tutto questo molto bene attraverso le sue parole.
          Se mancano autonomia e libertà manca anche amore vero.