Quante volte ho sentito questa frase: “Dottoressa, ma perchè piango quando mi arrabbio?”.
Di solito la scena è questa: una persona sente che le è stato fatto un torto o un sopruso, sente salire la rabbia
dentro .. magari inizia anche un confronto con chi ritiene responsabile dell’azione. Quest’ultimo si difende, o contrattacca e la conseguenza è che chi ha sentito di aver subito un danno, inizia a piangere e non tollerando più la situazione si allontana dalla stanza. In sostanza non riesce a tollerare il confronto!
Alla fine che cosa ne resta…
- chi esce dalla stanza piangendo, sente di essere incapace di difendersi.
- chi rimane nella stanza, dice che chi aveva di fronte è una persona sensibile.
- il confronto su ciò che è accaduto non c’è stato.
- con molta probabilità, passerà un po’ di tempo prima che i due si riparlino e quando lo faranno non torneranno sul discorso.
L’esempio che è ho portato è una situazione di INCAPACITAZIONE, cioè la persona di fronte all’emozione della rabbia perde la sua capacità di ragionare e di concentrarsi sul punto (motivo della rabbia), si confonde e piange.
Ragionando, questa persona esprime contemporaneamente due emozioni: 1) rabbia 2) tristezza con il pianto. La persona si sente triste perchè percepisce di non essere capita o di essere addirittura attaccata o giudicata quando si sente arrabbiata (non ha ottenuto le conferme). E’ come se in quel pianto dicesse a se stessa: “Vedi non sei ascoltata e poi sei anche un’incapace, non riesci neanche a farti capire!“.
Quali sono le difficoltà della persona “sensibile”?
- credere fino in fondo che la sua rabbia è giusta, nonostante non abbia conferme dall’esterno.
- gestire la rabbia in maniera funzionale (senza piangere e neanche senza fare scenate).
- mettersi in una posizione di inferiorità verso le parole delle altre persone.
Che cosa puoi fare se ti incapaciti?
Usa la tecnica delle “3 R”:
- Respira. Sembrerà banale ma il semplice atto di respirare aiuta a concentrarsi. Come? Per respirare in profondità (gonfiare le pancia) occorre concentrarsi. Questa concentrazione, sarà la benzina per prendere un attimo di tempo per avviarti alla seconda fase:
- Ragiona. Ritorna dentro di te e chiediti: “Perchè mi sono arrabbiato?” C’è sempre un motivo per cui senti un’emozione, riflettici!
- Rimani. Fermati e rimani nella relazione, non lasciarti scavalcare da tutte quelle emozioni che provi dentro e che possono essere collegate a situazioni passate che poco centrano con quello che stai vivendo.
Tu hai la responsabilità e puoi darti la possibilità di “difenderti”. Mi fa piacere se lasci un tuo commento e mi dici come è andata adottando la tecnica delle 3 R.
buongiorno ho letto articolo e ho stesso problema ancora prima di riuscire a difendermi in una situazione di provocazione forte inzio piangere non riesco parlare tremo tutta anche sapendo che non ho colpa e ho tutto in mano per mostrare non voglio che gente mi vede così debole ho letto i consigli che scritti ma tutto succede cosi velocemente è difficile sono una persona che non ho mai concluso un discorso quando io sono rabbiata o la persona dvanti non so come fare grazie
Cara, capisco benissimo e ha ragione è difficile ragionare quando l’emotività prende il sopravvento.
La invito a riflettere sul fatto che l’emotività può essere contenuta nella quotidianità, attraverso anche esercizi Di Mindfullness.