Gent.ma Dott.ssa,
il mio problema è che non faccio un passo se non ho la conferma delle altre persone (specialmente quelle importanti nella mia vita), anche se quello che mi consigliano è diverso da quello che penso io … è logorante perché uso un sacco di tempo a pensare a come potrei avere le conferme dagli altri su quello che faccio … come posso fare??
Grazie D.
Carissimo/a D.,
la ringrazio per quello che scrive e per la sua sincerità… ci vuole coraggio a parlare di sé! Quello che scrive è una situazione molto comune… infatti incontro molte persone in studio sia uomini che donne che soffrono del “mal di conferme” (è un termine che ho inventato io!!).
Alcuni “sintomi” sono:
- Bisogno di conferme e approvazione dall’altro (dalle piccole cose tipo “indosso la gonna o il pantolone?” fino alle grandi scelte “accetto o no quel posto di lavoro .. tu che dici???”).
- Sensazione di Confusione nel momento in cui l’altro ha un’idea diversa da quella che la persona (“chi c’ha ragione io o l’altro?????”).
- “Alzare le antenne” e quindi scrutare i segnali verbali e non verbali dell’altro (espressioni del viso, del corpo, parole) per cogliere eventuali segni di conferma o disconferma (“ma non mi sembri convinta mentre mi parli .. sei sicuro/a che così vado bene??”).
- Bassa autostima e fiducia in se stessi e proprie capacità.
Carissimo/a D., sono altrettanto sicura che se soddisfa il suo bisogno di conferme e approvazione in questo modo, per lei fare questo ha un senso ed anche importante .. altrimenti sceglierebbe un’altra modalità per soddisfare il suo bisogno. Mi permetto di condividere con lei un’ipotesi: infatti la motivazione che la spingerebbe a richiedere dall’altro la conferma sulle sue azioni potrebbe risiedere nel non incappare nel giudizio dell’altro, e nel ricevere una conferma su di sé e su quanto vale … quindi la logica potrebbe essere questa: “se chiedo conferma, la ricevo e faccio quanto mi hanno indicato …. Allora nessuno potrà giudicarmi e anzi mi diranno che sono stata bravo/a!!”.
La conseguenza diretta di tutto questo è che la persona non si assume la responsabilità diretta delle proprie azioni e lascia questa responsabilità all’altro “ eh ma me lo avevi detto tu di fare questo!!“.
Partendo dal presupposto che credo che ogni essere umano ha bisogno di conferme su di sé, e mi permetta di dire che se non le avessimo ricevute nel corso del tempo, molto probabilmente non saremmo qui come specie, credo che il punto sia darsi la possibilità di trovare un equilibrio fra la ricerca delle conferme che si cercano all’esterno e quelle che la stessa persona può darsi in autonomia. Le faccio questa domanda: quante volte si è detta che è stato/a bravo/a???
Posso ipotizzare una risposta: poche volte quindi raramente ha fatto il tifo per sé!!! Allora la invito ad iniziare ad essere il/la primo/a tifosa di se stessa, proprio nel riconoscersi quando è bravo/a!!!
Questo può essere un primo passo per crescere emotivamente… se vuole sono a disposizione per ulteriori informazioni!!!
Un caro saluto!
Sabina
Carissima dottoressa, il mio problema è che mi sento insoddisfatta, demotivata e appesantita. Attualmente sposata da 16 anni ma separata in casa. Non lavoro e non ho mai lavorato prima per scelta ma ora perche mi sento incapace. Non so cosa vorrei fare da grande.. Ho 43 anni e3figli.. E passo spesso da una cosa all’altra.. Preparo un concorso buttandomi a capofitto nello studio e dopo2settimane lo lascio convincendomi che sono ridicola e sto perdendo tempo.. Cosi continuo a pensare e cosa fare per sentjrmi valorizzata. Non m stimo e sono sempre in competizione con me sstessa. Risultato? Una grande frustrazione. Ho paura di non essere normale.. Da dove devo cominciare? Spero abbia un consiglio da darmi!grazie
Buongiorno Roberta!
Ho letto con attenzione le sue parole e ho sentito dentro tutta la sua frustrazione. Tanta rabbia che rivolge verso di se.. giudicandosi pesantemente.
Mi è arrivata anche se più sopita, la sua voglia di autonomia, di avere spazi propri.
Forse, dentro di lei c’è questa lotta fra queste sue parti.
Mi chiede consigli… potrei dirle di iniziare ad avere piccoli spazi propri. Ma so cara Roberta, che potrebbero nn essere sufficienti… perchè credo che sotto questa lotta ci sia una Roberta che abbia paura. Ha mai pensato di iniziare un percorso di consulenza o psicoterapia ?
La invito a riflettere sulle mie parole che sono delle ipotesi e considerazioni sulle quali lei è molto più saggia di me perchè quella che ha descritto è la sua vita.
Se desidera sono qui a sua disposizione!
Un caldo e calmo abbraccio!
Sabina