Gent.ma Dott.ssa,
sono Viola ho 35 anni, in quest’ultimo periodo non mi riconosco più… le spiego: soffro di forti scatti di ira, e mi capita di sentire una gran rabbia (che di solito reprimo benissimo!)… il cervello si spegne e inizio ad urlare e sbraitare contro la persona che in quel momento è di fronte a me. Poi finita la sfuriata, torno un agnellino e sento un gran senso di colpa verso la persona con la quale ho sbraitato, che di solito è una persona a me cara e inoltre mi aggredisco di insulti per quello che ho fatto, minando ancora di più la mia, in generale, bassissima autostima…. che cosa devo fare?
Carissima Viola,
le posso assicurare che il suo non è il primo caso, mi capita spesso di ascoltare persone che mi raccontano di scatti di ira inconsulti e spropositati rispetto alla situazione che stanno vivendo, e come lei stessa racconta dietro a questo comportamento c’è il mondo dell’autostima. infatti Autostima ed espressione della Rabbia sono strettamente correlate. Le faccio un esempio: è possibile che una persona con una bassa autostima sia abituata a “mandar giù magoni”, quindi a passare sopra alle situazioni e di non ascoltare la rabbia che prova, per diverse motivazioni quali:
- difficoltà ad esprimere la propria opinione (per il timore che l’altro possa giudicare negativamente quanto espresso e quindi avere una cattiva opinione della persona stessa).
- per il timore che si possa andare allo scontro e che quindi la relazione con l’altra persona si possa definitivamente interrompere.
- Perché si percepisce la propria rabbia come distruttiva e che quindi va mandata giù.
Tutto questo ha due conseguenze:
- la persona si conferma di non essere capace di gestire la rabbia e quindi di dire la propria idea … con un conseguente lento e inesorabile abbattimento della propria autostima.
- “Manda giù oggi manda giù domani” … tutta questa rabbia che fine fa????? Solitamente le strade possono essere: alla prima occasione utile, di solito una piccolezza, esce fuori un fiume in piena di rabbia.. distruttiva…. E se questo non dovesse succedere quell’energia bloccata (rabbia fortemente repressa) può trasformarsi in disturbi psicosomatici quali gastriti, pressione alta ecc… insomma da qualche parte si deve pur sfogare!!
Carissima Viola sembra essere un cane che si morde la coda, dove esprimere la rabbia con una sfuriata cieca ha la conseguenza di minare ulteriormente l’autostima (come lei ben descrive) e di confermare che la rabbia può essere solo distruttiva e quindi va “mandata giù”. E allo stesso tempo, è possibile che lei scoppi in scatti d’ira quando percepisce che il suo interlocutore non la sta considerando?? Se così fosse, percepire che anche l’altro ha una bassa considerazione di lei, sommato a quello che lei stessa prova verso di sè, cioè una scarsa autostima…. accade una volta e “manda giù”, succede due volte e “manda giù”, fino a quando per una scintilla … BOOOOMMMM … Scoppia!!
Ora come si interrompe tutto questo, credo che il focus principale sia su due fronti:
- prendere consapevolezza della sua dinamica interna e del modo che ha di porsi con gli altri.
- lavorare sul migliorare la propria autostima e riprendersi una adeguata stima e considerazione di sé.
A questo punto la invito a riflettere sull’ultima volta che ha “sbottato” la sua ira e ripercorra la scena.. che cosa stava succedendo? Che cosa l’ha colpita delle parole dell’altro e soprattutto che ha percepito dietro quelle sue parole?? E di conseguenza lei che emozione ha sentito? Che cosa ha pensato? Facendo questo focalizzerà l’attenzione su di sé, permettendosi una consapevolezza psicologica nuova.
Per quanto riguarda l’autostima la invito a riflettere, con obiettività, sulle sue caratteristiche di personalità: quali sono i suoi punti di forza e i limiti che percepisce. Non a caso ho utilizzato il termine obiettività perché la persona con poca autostima è molto critica verso se stessa e trova pochi punti di forza in sé a fronte di tanti limiti!!
Ultimo invito, se i suoi scatti di ira persistono e questo è fonte di sofferenza per lei, la invito a prendersi cura di questa sofferenza, riflettendo sulla possibilità di iniziare un percorso psicologico che la possa aiutare e gestire e risolvere questa difficoltà.
Un caro saluto!
Sabina
P.s.: carissima Viola mi sono permessa di fare delle supposizioni su quanto lei mi ha descritto, la invito a riflettere se siano vere per lei!
Ciao sabina di solito non commento mai i tuoi post ma oggi mi ha colpito molto e ho letto tante volte il tuo post e ho cercato di riflettere e commentarlo….
Ho pensato in questo periodo mi sento arrabbiata ?
La mia risposta è stata “Tanto” perche non riesco ad accettare la situazione mi dico passerà ma la vedo come una cosa lontana….
Mi sento come chiusa in una gabbia….
Dei giorni riesco ad accettare la situazione ed cerco di superare dei giorni mi sento triste mi sento sola
Ed li mi chiudo in me stessa e l’unica cosa che faccio è quella di giudicarmi….
Ma so che così non mi aiuto ma anzi la mia rabbia aumenta perché poi oltre che chiudermi mi sento triste…..
Quando sono in queste situazioni cerco di prendere il mio quaderno ed scrivere le mie emozioni…. Questo un po’ mi aiuta e tranquillizza…. Eh come dici tu è vero scrivere è diverso da pensare solo senza condividere l’ emozioni….
Grazie perché I tuoi post danno tanti spunti e fanno riflettere…
Buona serata
Giulia
Cara Giulia,
Grazie per le tue parole … la scrittura è un atto con un forte potere terapeutico!
Hai descritto il tuo circolo della rabbia .. sei stata attenta ad ascoltarti .. sono sicura che avrai tante risorse e capacità per poter gestire le tue emozioni in un modo che sentirai buono per te!
Un calmo e caldo abbraccio!
Sabina