Grazie all’informazione di una persona che ha condiviso questo articolo sono venuta a conoscenza di questa tecnica giapponese, appunto il Kìntsugi, che permette di recuperare e riparare un pezzo in ceramica.
Letteralmente significa “riparare con l’oro” e consiste nell’usare il prezioso metallo per saldare assieme dei frammenti.
Dall’altra parte ho subito pensato alla resilienza: cioè la capacità di un metallo di resistere agli urti!!
Queste due parole le ho trasferite a due capacità che ognuno di noi ha (più o meno sviluppate!):
- Da un lato la capacità di resistere e tollerare i piccoli o grandi terremoti che possono accadere nella vita.
- Dall’altro la capacità di ripararsi da delle ferite e far diventare quelle ferite delle cicatrici e saper trarre valore da quelle cicatrici (così come i vasi aggiustati con la tecnica del Kintsugi diventano, a mio parere, delle vere e proprie opere d’arte!).
Ora Ti invito a fare un gioco d’immaginazione: guarda la ciotola in ceramica dell’immagine, fermati ad osservarla e immagina di togliere le crepe d’oro. Immagina l’oggetto integro e accostalo all’oggetto riparato .. che sensazione hai?
Anche io ho fatto questo gioco e nel guardare la ciotola riparata, ho pensato che fosse bella, che avesse qualcosa di meraviglioso e che quelle crepe d’oro conferivano all’oggetto una luce diversa … speciale!
Può essere così anche nella vita reale, il tempo, la pazienza, la costanza, l’impegno e l’amore verso se stessi, possono portare a RIPARARSI. Le strade per ripararsi possono essere tante tra cui anche la psicoterapia, il cui compito è quello di permettersi di guardarsi con un’ottica diversa.
Per concludere: trovo vera la citazione di Leonard Cohen:
C’è una crepa in ogni cosa. E’ da lì che poi entra la luce.
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