Transfer fallito …. la coppia che risente di un tentivo fallito di procreazione assistita 7


Buongiorno Dottoressa,

io e mio marito abbiamo 35 anni, siamo sposati da 5.. siamo stati bene in questi anni di matrimonio, ma ora c’è un grosso ma: non riusciamo ad avere figli. Abbiamo scoperto di avere dei problemi per i quali ci siamo rivolti ad un centro di procreazione assistita, purtroppo il transfer è fallito e io non sono incita. Ora siamo in difficoltà ci sfoghiamo uno contro l’altra anche per delle sciocchezze e questo ha come conseguenza che siamo distanti… la prego ci aiuti!

Cordiali saluti.

Roberta


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7 commenti su “Transfer fallito …. la coppia che risente di un tentivo fallito di procreazione assistita

  • Elisa

    Buonasera ho fatto un 1 tranfert conclusosi poi in negativo . Pur avendo 4 blasto congelate non sono felice … anzi mi sento sconfitta e il mio pensiero fisso è purtroppo diventata la gravidanza. Spero di superare questa tristezza interiore

    • Psicologa Sabina Godi L'autore dell'articolo

      Cara
      Posso solo immaginare la sua profonda tristezza.

      La invito a monitorarla e se continuasse a perdurare la invito a rivolgersi ad uno psicologo, perché sia nel caso in cui il bimbo arrivi, quest’ultimo si può ritrovare con un carico emotivo grande non suo che può appesantirlo.

      Allo stesso tempo anche se non arrivasse un bimbo, trovare un posto dove depositare tutte le parole e le lacrime è nutriente per la sua di vita.

      Le invio il mio più caldo e calmo abbraccio!!

      Sabina

  • Laura

    Questo è già il 4 transfer ho paura di un altro fallimento lo desideriamo così tanto la prima volta ho avuto una gravidanza extraturina poi l’infertilita dopo 3 tentativi ho avuto anche un aborto biochimico ho fatto anche stereoscopica ma è tutto a posto …domani ho il test..ho tanto paura del risultato ho bisogno di un aiuto aiutate x favore sono forte di carattere ma questa volta non so se riuscì a gestire tutto

    • Psicologa Sabina Godi L'autore dell'articolo

      Cara Laura,
      La sua paura mi è arrivata e l’ho sentita. La sua paura è più che motivata visto il vissuto che si porta dietro.
      Purtroppo quando si parla di procreazione assistita, la paura e la delusione sulle aspettative sono compagne di viaggio, perché per quanto la medicina abbia fatto grandi passi avanti (per fortuna!), ma la vita conserva in sè l’essere un dono!
      Sono al suo fianco e se vorrà potrà ricontatta armi!
      Intanto le invio il mio più caldo e tenero abbraccio.
      Sabina

    • Marianna

      Ciao, Roberta. Noi abbiamo 8 anni di matrimonio alle spalle e tre transfer andati male.
      Restate voi. La gravidanza non ci lega all’altro, non ci rende completi e migliori. La maternità, per noi che ci incamminiamo su questo percorso tortuoso, è un sogno e come tale va affrontato. Specie noi donne, che perdiamo pudore e imbarazzi, abbiamo bisogno di trovare in noi la forza. La rabbia non ti porta nulla, ti lascia un bruttissimo amaro in bocca e ti pare attiri solo altre negatività. Sii grata per aver le necessarie forze fisiche, economiche e mentali. Ci sta la delusione, ma è parte del quotidiano. Chiediti se vale la pena andare a letto col broncio quando per molto anni addietro vi era sufficiente sorridervi e capirvi. Hai un valore tuo già così. Marianna

  • Psicologa Sabina Godi L'autore dell'articolo

    Carissima Roberta,
    posso immaginare che queste poche righe siano il sunto della riduzione riassuntiva , di un percorso lungo tortuoso e fatto di tanti passaggi (visite mediche, attese di esami ecc…) e credo quindi che dietro a queste sue righe ci sia un mondo, fatto di tante emozioni anche contrastanti fra loro.
    Se mi permette, Roberta, vorrei fare un cappello introduttivo, partendo da un’espressione che spesso dico: “Nella coppia bisogna investire!”. Con questa espressione intendo dire che la coppia (due persone che scelgono di condividere un percorso insieme) è una entità separata dalle singole persone che la compongono… non sono molto d’accordo infatti con l’espressione “essere l’altra metà della mela” perché significa che se ho bisogno di una metà.. io sono a metà e ho bisogno dell’altro per vivere!! Credo nella coppia che condivide si confronta ed è formata da singole persone “interamente formate” che scelgono di vivere una gioia che è quella di stare insieme e percorrere insieme un pezzo (si spera lungo!) della propria vita!
    La coppia è quindi come una pianta, se non la si concima e annaffia (in due !!!) questa non cresce o addirittura piano piano può appassire e morire. Investire su una coppia ad esempio è “passare di grado”: da morosi a fidanzati, da fidanzati a conviventi o marito e moglie, da marito e moglie a babbo e mamma. Cioè significa evolvere nei “ruoli sociali” e metterci impegno, passione, amore ad ogni gradino…. Facile a dirsi… complicato a farsi!!!
    Ora la tematica che lei mi pone, carissima Roberta, è ulteriormente intricata perché si intrecciano diversi livelli, infatti il semplice pensare di avere dei figli coinvolge diverse sfere:
    • Invididuale fisico ed emotivo
    • Coppia marito moglie ( stabilità ed unità della coppia)
    • Genitori (come ci si sente all’idea di essere o di ri-diventare genitori?)

    È logico che questi piano si intrecciano e possono creare confusione anche quando un uomo una donna scelgono di avere dei figli e questo dono non fatica ad arrivare, figuriamoci quindi che cosa può succedere quando una coppia ha delle difficoltà ad avere figli….. UN MONDO (come dicevo poco fa!).
    Posso solo immaginare che al momento in cui scrive, dove un tentativo di procreazione assistita non è andato a buon fine, percepiate dolore, rabbia, frustrazione, delusione, paura, tristezza… credo che sia equiparabile ad un lutto… e il punto è: come le state esprimendo queste emozioni? Sono un modo per starvi a fianco in questo momento o un modo per scaricarle e vomitarle l’uno contro l’altro? Purtroppo queste situazioni mettono a dura, durissima prova la solidità della coppia.
    Carissima Roberta mi chiede di aiutarla, fin da subito leggendo quanto ha scritto, due parole mi lampeggiano in testa: SINCERITA’ e COMUNICAZIONE. Sono semplici e sono il cemento di qualsiasi coppia, allo stesso tempo sono potenti e possono essere anche distruttive se non sono ben utilizzate. In sintesi quello che le voglio dire è che può non essere semplice conciliare, ad esempio, la rabbia con la sincerità e modo di comunicare perché si può rischiare di essere aggressivi e di dire cose per puro sfogo.. che allontanano al posto di avvicinare.
    Quindi, carissima Roberta, invito lei e suo marito ad ascoltarvi dentro (qualsiasi emozione sentiate ha un senso per voi) e a condividerla l’uno con l’altra e non ad agirle, attaccandovi anche per le sciocchezze (anche se comprendo che possa essere normale cercare un caprio espiatorio per sfogarsi!).
    Infine, con sincerità le dico che questo può non essere così immediato e semplice, anzi… per cui vi invito a prendere in considerazione la possibilità di rivolgervi ad un terapeuta per un percorso di terapia di coppia, dove in modo protetto, potrete imparare una modalità comunicativa rispettosa di voi e dell’altro.
    Sono a disposizione!
    Un caro saluto!
    Sabina Godi

    • Laura

      Grazie almeno non mi sento sola vedo che ci sono tante coppie che hanno avuti dei problemi io sto vicino ho bisogno di tanto comprensione ..Grazie:)