Voglio condividere con voi una poesia che mi piace molto e che credo sia particolarmente evocativa!! Buona lettura!!
Conosco delle barche
che restano nel porto per paura
che le correnti le trascinino via con troppa violenza.
Conosco delle barche che arrugginiscono in porto
per non aver mai rischiato una vela fuori.
Conosco delle barche che si dimenticano di partire
hanno paura del mare a furia di invecchiare
e onde non le hanno mai portate altrove,
il loro viaggio è finito ancora prima di iniziare.
Conosco delle barche talmente incatenate
che hanno disimparato come liberarsi.
Conosco delle barche che restano ad ondeggiare
per essere veramente sicure di non capovolgersi.
Conosco delle barche che vanno in gruppo
ad affrontare il vento forte al di là della paura.
Conosco delle barche che si graffiano un po’
sulle rotte dell’oceano ove le porta il loro gioco.
Conosco delle barche
che non hanno mai smesso di uscire una volta ancora,
ogni giorno della loro vita
e che non hanno paura a volte di lanciarsi
fianco a fianco in avanti a rischio di affondare.
Conosco delle barche
che tornano in porto lacerate dappertutto,
ma più coraggiose e più forti.
Conosco delle barche straboccanti di sole
perché hanno condiviso anni meravigliosi.
Conosco delle barche
che tornano sempre quando hanno navigato.
Fino al loro ultimo giorno,
e sono pronte a spiegare le loro ali di giganti
perché hanno un cuore a misura di oceano.
Jacques Brel
p.s.: vi invito anche a vedere il seguente video!
Ah, il mare della vita e le barche che lo traversano!
Io provo tenerezza per chi non ha mai avuto il coraggio di approdare ad altre terre.
Provo tenerezza per chi si sente in colpa per non aver avuto il coraggio di rischiare la bellezza perché non ha trovato nutrimento nelle parole dei poeti…
Provo tenerezza per chi si sente sbagliato ogni volta che si raffronta con chi ha vissuto intensamente le prorie esperienze…
Misero tra i miseri, barca legata al palo: così mi sento e non mi bastano le belle parole…
Cerco chi sa dare un seguito a ciò che dice e non si bea di parole che suonano a vuoto.
Cerco, ma non trovo, e delle belle frasi d’altri non so che farmene e mai metto un “mi piace”… perché una cosa è scrivere per consolarsi e un’altra interiorizzare l’insgnamento e viverlo…. ma nonostante tutto: grazie per aver condiviso questa poesia.
Sempre meglio del mare di parole che traboccano ogni giorno da giornali e tv
Carissimo/a
leggo una certa poesia nel suo modo di scrivere.. mi piace!!!
La ringrazio per il commento che ha lasciato perche mi permette di aprire una parentesi sull’ aver cura della parole…. credo che le parole hanno un senso e un grande peso nelle relazioni. Purtroppo in questo periodo storico le parole sembrano essere buttate lì, senza particolare cura e attenzione… invece quanto nutriente potrebbe essere se riflettessimo sulle parole utilizzate sia verso gli altri sia verso noi stessi!!!
Ci sono tante categorie di parole ad esempio: parole per coccolare e sostenere, parole per combattere, parole per uccidere, parole per giocare … ecc… e le propongo un gioco che ne dice di contare quante parole dice (sia verso di sè che verso gli altri) ad esempio per giocare e quante invece sono quelle per combattere????
Grazie ancora perchè il suo spunto mi ha permesso di iniziare una riflessione a me molto cara … l’attenzione alle parole!!!!
A disposizione!!
Sabina
Vi invito a leggere a questo proposito anche l’articolo sul mio sito! Parla di quelle barche che si dicono che usciranno domani, ancora domani e poi non escono mai dal porto!!
https://www.psicologasabinagodi.it/autostima-benessere-psicologico/lo-faro-domani.html