Orientarsi nella scelta dello psicoterapeuta non è facile… cosa vuol dire psicoterapeuta e che cosa fa?
Devo essere onesta rispondere a questa domanda non è stato facile.. eppure sono un psicoterapeuta anche io!!! E’ stato complicato per me figurarsi per una persona che non è nel settore. Nello specifico che cosa è stato complicato.. orientarmi in mezzo a tante diverse specializzazioni in psicoterapia e creare una sintesi “digeribile” anche per i non addetti ai lavori!!
Ma parto per gradi!
- Psicologo chi è? Uno psicologo (figura che è stata istituita ufficialmente nel 1989 con questa legge) è una persona che ha frequentato in totale 5 anni di università, si è laureato, ha effettuato un tirocinio obbligatorio di un anno in una struttura convenzionata, ha superato un esame di stato (composto da 4 prove) e solo iscrivendosi all’Albo professionale può definirsi psicologo!!
- Psicoterapeuta chi è? Uno psicologo (o medico laureato) con tutto l’iter formativo che ho descritto in precedenza, che in più ha fatto una scuola di specializzazione in psicoterapia di altri 4/5 anni e a seguito di un esame può definirsi PSICOTERAPEUTA. Questa informazione va comunicata all’Albo professionale.
Nello specifico, in Italia ci sono tantissime scuole di specializzazione in Psicoterapia (tutte riconosciute dal Ministero dell’Istruzione).
A questo punto quanti orientamenti ci sono? Tantissimi!!! Ma hanno tutti un punto comune: mirare al benessere delle persone! Ciò che cambia è quale strada percorrono per arrivarci! Da qui il senso dell’immagine “Tutte le strade portano a Roma!“.
Perchè ci sono così tanti orientamenti in psicoterapia? Perchè ci sono diverse dimensioni delle persone esempio:
- Dimensione fisica: riguarda la fisiologia del corpo umano, le sensazioni e le percezioni provate.
- Dimensione emotiva: le emozioni, i sentimenti, l’umore.
- Dimensione cognitiva: i pensieri, le immagini e le convinzioni.
- Dimensione comportamentale: le azioni.
- Dimensione interpersonale: le relazioni con gli altri.
- Dimensione spirituale: il rapporto con Dio e con le questioni esistenziali della vita
Possiamo dire che ogni orientamento teorico di psicoterapia pone come punto di partenza una di queste dimensioni e da quella si muove per comprendere e proporre una terapia di fronte alle malattie psicologiche.
Vi rimando a questo articolo, molto esaustivo in cui il collega Adriano Stefani fa una disamina puntuale degli orientamenti in psicoterapia.
In sintesi che cosa può fare uno psicoterapeuta che uno psicologo non può fare? Come la parola stessa indica: TERAPIA cioè la cura (senza la somministrazione di farmaci) di malattie psicologiche. Uno psicoterapeuta ha:
- Competenza su di sè, cioè ha fatto un buon percorso di psicoterapia lui stesso per conoscere se stesso. Perchè conoscersi è fondamentale per entrare in contatto con le persone, ma allo stesso tempo non deve esserci una collusione (quando terapeuta e persona navigano nella stessa palude senza uscirne), perchè non c’è cura ma mantenimento della patologia!!
- Formazione e preparazione: la scuola di psicoterapia lo ha formato sia dal punto di vista teorico che pratico alla terapia e quindi alla cura delle difficoltà psicologiche. Quindi sa lavorare su queste difficoltà che si manifestano nel presente ma che possono avere come un’origine nel passato (v. infanzia, adolescenza).
C’è un orientamento migliore di un altro? No, perchè recenti ricerche mettono in evidenza un aspetto fondamentale: quando tra terapeuta e persona c’è una relazione di fiducia e rispetto reciproco con un’alleanza solida, il trattamento, a prescindere dall’orientamento, avrà maggiori probabilità di andare a buon fine.
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