TRADIMENTO


Non si dà amore senza possibilità di tradimento così come non si dà tradimento se non all’interno di un rapporto d’amore. A tradire infatti non sono i nemici e tantomeno gli estranei, ma i padri, le madri, i figli, i fratelli, gli amanti, le mogli, i mariti, gli amici. Solo loro possono tradire perché su di loro un giorno abbiamo investito il nostro amore. Il tradimento appartiene all’amore come il giorno alla notte. ” (- U. Galimberti-)

Il legame del matrimonio è così pesante che si deve essere in due per portarlo, spesso in tre.” (-A. Dumas-)

In questo breve articolo tratto il tradimento come vissuto (a prescindere che il tradimento sia fisico o mentale – perchè ci si può sentire traditi dal proprio partner anche nello scoprire che ha sentito il bisogno di visionare dei siti porno).

Nel riflettere su questo complesso tema, ho usato due aforismi. La sintesi del primo è chiara: ci si può sentire traditi solo se si ama o si è amato qualcuno!

Il tradimento è un rischio che si corre intrinsecamente, quando si sceglie di stare con una persona. L’amore non è per sempre, e l’amore è diverso dal rapporto di coppia .. infatti in una coppia, l’amore (passionale) passa e si trasforma. Non è detto che il rapporto di coppia resista a questo cambiamento. Scegliere di stare in coppia è un impegno che entrambi hanno preso (a prescindere dal matrimonio). L’impegno più gravoso è quello di scegliere quotidianamente di coltivare la propria coppia e di proteggerla dagli “attacchi interni ed esterni” ad essa (per attacchi esterni possono essere anche i familiari – suoceri/genitori- troppo invadenti).

Come una coppia arriva al tradimento? Il tradimento (sia esso mentale che fisico) è un processo .. cioè parte da un po’ di tempo prima rispetto a quando si verifica. Penso che si arrivi al tradimento perché:

  1. quell’impegno di nutrire la coppia diventa pesante per uno o per entrambi i partner. Questa pesantezza non viene condivisa e a lungo andare fa sì che nella coppia si crei uno spazio, che verrà occupato da una terza persona (autorizzata implicitamente ed esplicitamente ad entrare da parte di entrambi i partner).
  2. uno dei due partner rimane rigido nella sua posizione e nel suo ruolo all’interno della coppia. Questa fissità di ruoli, può avere la conseguenza di portare rabbia, risentimento e desiderio di libertà.. ecco che lo spazio per il terzo è pronto!!
  3. infine uno dei due partner ha bisogno di sentirsi amato, sedotto e di sedurre e non tollera quindi l’evoluzione naturale di un amore (che da passionale passa ad essere quotidiano e familiare).

A questo punto il secondo aforisma, cinicamente, calza a pennello!! In questo lavoro del prendersi cura della coppia, può esserci bisogno del terzo/a? In realtà l’aforisma di Dumas non pone la domanda, ma è un’affermazione, come se fosse una constatazione!

E tu cosa ne pensi??

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