La tessera dell’Ordine Psicologi Marche parla chiaro: 16 settembre 2008 – 16 settembre 2018 e sono 10 anni di attività!
Questo “mestiere” mi ha aiutata, ed è proprio per questo che l’ho scelto. Studiare psicologia, le emozioni, le malattie psichiatriche e stare in un contatto intimo con le persone, mi ha aiutato a creare un contenitore attorno alla mia personalità un po’ border, un po’ dipendente, un po’ narcisa, un po’ paranoide, un po’ ansiosa e un po’ depressa…. Quale ero!!
Oh oh .. ho la sensazione di essermi messa a nudo, di essermi esposta ad un giudice togato severo ed inflessibile … ma aspetta forse il primo giudice togato severo ed inflessibile sono proprio io …. AHHHHHH (sospiro di sollievo): tutti questi anni di psicoterapia sono serviti a qualcosa!
Ma fare la psicologa da dove mi è venuto??? Credo di aver fatto la psicologa (non pagata e neanche miseramente riconosciuta .. OHHH poverina me!!!) già in famiglia. Il quadro era questo:
- figlia unica.
- padre un po’ border, un po’ narciso (direi un po’ più di un po’!!), un po’ ansioso, un po’ evitante, un po’ depresso.
- madre un po’ (direi un po’ più di un po’!!) dipendente, un po’ narcisa, un po’ ansiosa, un po’ evitante, un po’ (anche qui direi, un po’ più di un po’!!) depressa.
Adesso vi spiegate, tutti i miei un po’ di cui sopra, e quindi come dico spesso: LE QUERCE NON HANNO MAI FATTO LE MELARANCIE!!
Ma ritorno all’ origine del mio “mestiere”: tutto è iniziato nel prendermi cura della tristezza e della rabbia dei miei genitori.. assolutamente non gestite dai loro rispettivi proprietari! Questa incontinenza di emozioni (fatta tra l’altro con la massima inconsapevolezza e innocenza), mi ha portato ad incrementare le mie già ereditate, doti di sensibilità ed intuito. Vi faccio un esempio: ero in grado di capire dalla velocità del rumore nell’aprire la serratura della porta di casa, che umore avrebbe portato a casa mio padre… oppure dal tono di voce di mia madre, quanta energia avesse.. e di conseguenza come mi sarei sentita io!!
Dopo la maturità, un anno di lavoro come impiegata e un mezzo attacco di panico (terribile!!), la decisione: “BASTA!! Vado a fare l’università: Psicologia, perché cosi guarisco e riesco a cambiare anche gli altri che possono dire “ ma quanto è brava lei!!” e finalmente ripagare quella ferita arcaica, dove il mio aiuto non sortiva nessun effetto!!
Benissimo … sono passati 18 anni da quella scelta, nel frattempo ho:
- 1 laurea quinquennale
- 1 specializzazione quadriennale
- 1 master di specializzazione
- Circa 17 anni di colloqui di sostegno psicologico e psicoterapia come paziente (diversi terapeuti senior incontrati e anche di vari orientamenti)
- Circa 1000 ore di docenza
- Circa 500 gg di sostegno psicologico verso pazienti oncologici
- Circa 3000 colloqui in studio
- 1 marito
- 2 figli
- 4 amici per l’anima
Dopo tutto questo sono guarita? Posso dire che guarire non è la parola giusta, perché le ferite dell’anima si cicatrizzano ma non spariscono. Credo che il termine più adeguato quando si parla di psicoterapia è: cambiamento. Quello sì che l’ho avuto, infatti la dott.ssa Sabina Godi di 10 anni fa era un po’ diversa da quella di oggi, questa professione mi ha cambiata come persona e allo stesso tempo gli eventi della mia vita hanno cambiato il mio modo di fare questa professione. Le persone che ho incontrato, nei numerosi colloqui, mi hanno dato un pezzetto di loro stesse.. cambiandomi!
Ed è proprio in questo movimento (perché cambiamento è muoversi!) che posso dire di essere grata a quella me che saggiamente ha scelto un percorso di vita e lavorativo che mi ha reso quella che sono oggi.
Ho cambiato gli altri? Solo quelli che avevano voglia di cambiare … che leggerezza nel dirlo!!
Nel corso degli anni ho ottenuto il “Quanto è brava lei!!”? Si a volte, ma crescendo ho imparato che, come dicevo prima, le persone cambiano solo se sono disposte a mettere il loro contributo. Dal canto mio io metto, con passione e testardaggine, il mio 50%.
E per concludere: dopo 10 anni di attività dove sono arrivata? Ad avere maggiore consapevolezza e a sapere che non sono arrivata!! Ora so che se voglio continuare il mio “mestiere” me ne devo prendere cura.. informandomi, andando a curiosare in altri orientamenti… intrattenendo rapporti di collaborazione professionale con colleghi .. in sintesi il mio mestiere ha bisogno di essere tenuto vivo.
Questo è l’augurio che mi faccio: altri 10 e ancora di più anni di lavoro vivo così come lo è stato per il tempo passato .. perché fare il mestiere che piace è un privilegio e va sfruttato!!