Senso di colpa


“Mi occupo di fare sentire in colpa le persone, farle sentire sbagliate, stupide e/o incapaci. Sono sofferenza, paura di non essere più amati e quindi lasciati soli.

Appena arrivo devasto, soprattutto se mi accompagnano le sorelle di sangue Ansia e Depressione.

I dottori dicono di me:“ Esso interferisce nella vita della persona rendendo sgradevoli delle azioni che non si può dire che ledano qualcuno se non immaginariamente. Il senso di colpa è dunque, a differenza dell’assunzione di responsabilità, un problema immaginario; per ragioni del tutto estranee al fatto in sé stesso, la persona può sentire di non poter fare una certa cosa e può sentire addirittura che un’azione è criticabile e biasimevole, anche se nulla a livello razionale giustifica questo giudizio. Questo fattore è il maggiore responsabile della sofferenza nevrotica. Essendo immaginario il senso di colpa, a differenza dell’assunzione di responsabilità, non ha un limite; è difficile fermarlo.”

E , porca zozza, se hanno ragione. Perchè devastando tutto e tutti, sfuggo alla mia peggiore nemica: la Responsabilità di Esistere.  Ognuno ha la propria e si fa carico del suo pezzo di mondo, di cui deve aver cura, e correggere se ha creato un danno.”

Credo che siano parole significative, mettono in evidenza che cosa può percepire una persona attanagliata dai sensi di colpa.

Durante gli anni di formazione, un mio docente diceva: “Ragazzi fate attenzione alla differenza fra SENSO DI COLPA e SENSO DELLA COLPA!!!”. Aveva ragione, la differenza è che nella seconda espressione la persona è rea di aver commesso qualcosa (es. ho un incidente e tampono la macchina che mi precede, posso sentire il senso DELLA colpa per l’accaduto). Nella prima no!!

Ed è altrettanto vero che il senso di colpa ha delle amiche fedelissime: ANSIA E DEPRESSIONE che covano la PAURA DI NON ESSERE AMATI, DI RIMANERE SOLI (nel senso di solitudine profonda).  Queste amiche, purtroppo hanno la capacità di far piombare la persona in un mare nero e piatto (quello della depressione) e/o in un mare agitato e tempestoso (quello dell’ansia) dove la persona si sente impotente e vittima delle vicissitudini.

Da tutto questo come se ne esce???

Affermando il proprio diritto di esistere, di potere stare a questo mondo….. Così come si è, di poter sbagliare e di poter rimediare all’errore! Con sincerità, penso che il percorso verso la remissione dei sensi di colpa sia molto difficile e tosto perché si tratta di un lavoro nel profondo, per cui se li percepite,  vi invito a riflettere sulla possibilità di andare da uno psicoterapeuta, che vi accompagni in un percorso di affermazione di voi stessi..…. Non è una colpa stare male … e si può chiedere una mano!

Un caro saluto!

Dott.ssa Sabina Godi

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